DDR2 1066 e migliori Roundup: 6 moduli a confronto

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Roundup PC8500 e superiori

Negli ultimi mesi il mercato delle ram si è spostato sempre più  dallo standard DDR a quello DDR2; questo anche grazie alla scelta di AMD di lanciare i processori su socket AM2. Comunque non va trascurato il notevole successo di mercato, per quanto riguarda gli utenti più appassionati, registrato dalle soluzioni Core 2 Duo di Intel, complici le notevoli prestazioni di velocità caratteristiche di queste cpu.

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Ad oggi,  chiunque si appresti alla configurazione di un nuovo personal computer si trova di fronte ad una vasta gamma di prodotti in rapida evoluzione e la scelta può essere difficile. Ovviamente questa situazione c’è stata in passato e ci sarà sempre, in quanto ogni giorno i produttori si impegnano nella ricerca di maggiori frequenze operative e di timings più aggressivi: infatti è passato poco più di un anno dall’uscita dei primi kit DDR2 PC 8000 garantite a frequenza di 1000 Mhz ma con timing molto rilassati, oggi siamo arrivati a DDR2 PC 10000, e  i moduli PC 8000 o superiori sono garantiti in alcuni casi con timing molto spinti in relazione alla frequenza di funzionamento.

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Oggi i maggiori produttori al mondo di ram offrono kit da prestazioni molto elevate (PC 8500 e superiori), in questo roundup vogliamo approfondire l’analisi delle performance in overclock dei moduli top gamma offerti da Kingston, Corsair, Geil, OCZ, Mushkin e Gskill.




Tabella riassuntiva dei kit in prova:

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MODELLO

Timing e voltaggi

Tipologia di Chip

Corsair PC 8888C4DF Dominator

4.0-4-4-12 @ 2.40 V

Micron D9GMH (B6-3)

Geil PC 9280 Ultra Plus

4.0-4-4-12 @ 2.45 V

Micron D9GCT (B6-37E)

Gskill PC 8500 HZ

4.0-4-4-5 @ 2.40 V

Micron D9GKX (B6-25E)

KingSton PC 9600 HyperX

5.0-5-5-15 @ 2.30 V

Micron D9GKX (B6-25E)

Mushkin PC 8500 XP2

5.0-5-4-12 @ 2.30 V

Micron D9GMH (B6-3)

OCZ PC9200 FlexXLC Edition

5.0-5-5-18 @ 2.35 V

Micron D9GMH (B6-3)

 

 


Si tratta di memorie accessibili agli utenti più appassionati che non badano a spese per avere il massimo di performance sia nel dayuse sia per limare gli ultimi punti nei benchmark, proposte a costi superiori (spesse volte anche oltre il 100 % in più) rispetto a moduli certificati per operare a frequenze di clock inferiori: 667 o 800 MHz effettivi, normalmente acquistate dagli utenti che badano al sodo per il dayuse.
Ricordiamo inoltre che il JEDEC, l'organizzazione che studia e certifica i vari standard delle memoria, riconosca ad oggi moduli di memoria solo fino allo standard PC2-6400, ovvero con frequenza di clock massima pari a 800 MHz effettivi. Le frequenze superiori al momento non sono ancora  ufficialmente classificate: è il singolo produttore che ne garantisce le frequenze ma che spesso sono vincolate all’utilizzo su specifiche schede madri e chipset specifici.

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Riguardo al quantitativo di memoria di ciascun kit, l'avvento delle CPU Dual Core ha reso consigliabile l'adozione di kit da 2 Gbytes, per un ottimale sfruttamento delle prestazioni durante le applicazioni multitasking, e non ultima l’uscita di Windows Vista dove il quantitativo di 2048 mb di memoria volatile è indispensabile per ottenere buone performance soprattutto per l’utilizzazione di applicativi come AutoCad, programmi di grafica vettoriale, o fotoritocco.

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La configurazione è estremamente attuale e presenta una cpu di gamma medio-alta abbinata al chipset Intel P965, nell'implementazione proposta da Asus con la scheda madre COMMANDO che si caratterizza per l’elevata propensione all’overclock anche estremo grazie agli elevati voltaggi che garantisce (per cpu e DDR2) senza dover forzatamente ricorrere alle volt mod.

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Come possiamo vedere dalla tabella riassuntiva, la maggior parte dei moduli in prova è garantito per funzionare con valori in targa utilizzando un voltaggio che va dai 2,30 V dei moduli Mushkin ai 2,45 V dei moduli Geil. Abbiamo quindi deciso di utilizzare il voltaggio di 2,40 V per simulare l’utilizzo dayuse, mentre per analizzare il comportamento all’incrementare del voltaggio abbiamo impostato 2,65 V.

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Successivamente ci siamo spinti oltre con il voltaggio di alimentazione (eseguendo un s-pi da 1 M) per analizzare il comportamento dei 3 tipi di chip montati dai kit: Micron D9GMH (B6-3), Micron D9GCT (B6-37E) e Micron D9GKX (B6-25E).
Come tutti i kit basati su IC Micron D9, anche questi migliorano le proprie prestazioni all’aumentare del voltaggio. In passato si è visto come incrementi di voltaggio fino a 2.4-2.5 volt possano facilmente far superare le prestazioni garantite dal costruttore, impostando frequenze più elevate e timings più aggressivi.

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I  produttori per poter garantire frequenze elevate e timing  spinti hanno agito in vari modi:


•    Incrementato il voltaggio di alimentazione dai 2.10-2.20 V (utilizzati nei moduli PC 6400 o PC 8000), fino a 2.3-2.45 V dei moduli in prova,

•    Migliorando la circuiteria e in alcuni casi adottando un PCB a 8 strati che permette di distribuire al meglio le piste dei circuiti negli strati del PCB riducendo al minimo i cosiddetti “crosstalk”, ovvero le intersezioni delle piste dei circuiti, con un effetto benefico sulla integrità e sulla precisione dei segnali,


•    Programmazione del EPP che incide  sulle performances e sulla possibilità di overclock dei moduli.
I test con voltaggi superiori ai 2,65 v abbiamo deciso di non pubblicarli, ma riassumiamo il comportamento dei chip a voltaggi elevati.

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Micron D9GMH (B6-3):
  Montati sulle memorie OCZ, Mushkin e Corsair: L’incremento di prestazioni si ha fino @ 2,70-2,75 V (ma molto limitate rispetto ai 2,65 v si tratta di al massimo 8-10 Mhz), oltre ai 2,8-2,85 V spesso si ha cool-boot.
Micron D9GCT (B6-37E): Montati sulle memorie GEIL: L’incremento di prestazioni si ha fino @ 3,00 V e oltre (l’incremento è notevole ad esempio con timing 3-3-3-4 siamo passati dai 500 Mhz con 2,65 v a oltre 520 Mhz con 3,00 V), oltre i 3,0 V non si hanno incrementi.
Micron D9GKX (B6-25E): Montati sulle memorie Kingston e Gskill. L’incremento di prestazioni si ha fino @ 3,10-3,20 V (come nel caso dei chip GCT l’incremento è notevole),ma da 3,0 V a 3,20 V l’incremento è limitatissimo (1-2 Mhz) anche a causa del elevato calore sviluppato a questi voltaggi.


 


 

CONFIGURAZIONE DI PROVA

 

 

Processore

Core 2 Duo E6600

Scheda Madre

Asus COMMANDO

Chipset

Intel 965

Scheda Video

Sapphire X850XT su bus PCI

Hard Disk

HD WD Caviar Special Edition 80 GB PATA 100 con 8 MB buffer

Raffreddamento

Liquid Cooled By OCLABS MB-6E + eheim 1250

Alimentatore

Thermaltake ThoughPower 750 watt

Sistema Operativo

Windows XP Professional SP2

Tool di Benchmarking

CpuBench (memory score)
Sciencemark 2.0 (memory test)
SiSoft Sandra 2007 (Banda memoria e Cache e Memoria)
SuperPI mod 1.5 2M, 32M
3DMark2005

Tool a supporto

Clockgen 1.0.5.0

Cpu-z ver. 1.39

Frequenze e voltaggi di prova

CPU con moltiplicatore 9x in tutte le prove.

Benchmark sintetici con 2.40v e frequenze/timings:

· DDR2 533 con 3-2-2-4 (FSB 266 Mhz)

· DDR2 667 con 3-3-2-4 (FSB 266 Mhz)

· DDR2 800 con 3-3-3-4 (FSB 266 Mhz)

· DDR2 1067 con 4-4-4-4 (FSB 266 Mhz)

· DDR2 1200 con 5-5-5-15 (FSB 300 Mhz)

Overclock alle massime frequenze raggiungibili con SuperPI 1M

e 32M con i seguenti voltaggi:

· 2,40 v da bios

· 2,65 v da bios

 


Sono stati realizzati due gruppi di test progettati per rispondere alle seguenti filosofie:


-    un primo gruppo di test è stato fatto sottoponendo le memorie a una serie di applicativi di benchmarking mirati a testarne le performance generali. I test sono fatti in maniera tale da lasciare inalterata la frequenza di funzionamento della CPU, lasciando fisso il FSB a 266 MHz, e utilizzando i moltiplicatori della memoria. In tale modo si avrà un test esaustivo delle memorie a frequenze di funzionamento DDR2 di 533/667/800/1067 che non vengono influenzate dalla variazione della frequenza di funzionamento della CPU, invece i test DDR2 1200 sono stati fatti alzando il FSB a 300 MHz perchè non era possibile con i moltiplicatori standard arrivare a tale frequenza di lavoro per le memorie. Tutte le configurazioni sono state settate da bios e quindi viene fatto il boot con i valori settati.


-    Il secondo gruppo di test invece viene fatto applicando due voltaggi differenti 2.40 v (per simulare un utilizzo quotidiano) e 2.65 v (per simulare un utilizzo da benchmark, analizzare il comportamento e l’eventuale miglioramento  delle ram all’incremento del voltaggio). Viene utilizzato il SuperPI a 1 M per testare la stabilità minima, e il SuperPI a 32M per verificare una stabilità maggiore. In questo caso si lavora con i moltiplicatori della memoria e con il FSB allo scopo di trovare le massime frequenze di utilizzo per i due benchmarking al variare delle frequenze con i timings più “tirati” possibili. I moltiplicatori delle memorie sono settati da bios scegliendo il moltiplicatore più alto possibile che consente il boot a FSB 266 MHz e timings delle memorie assegnati. La frequenza base di partenza del FSB viene successivamente variata da windows, tramite l’applicativo clockgen, e vengono ricercate le massime frequenze raggiungibili dalle memorie con stabilità SuperPI 1M e SuperPI 32M.


Le prove sono state fatte volutamente utilizzando una motherboard senza volt-mod (anche se di alto livello) e con raffreddamento a liquido, e quindi sono replicabili da ciascun utente senza l’utilizzo di particolari accorgimenti e/o sistemi di raffreddamento estremi oppure booster esterni per dare più volt alle memorie.


Per sicurezza, durante i test, i moduli sono stati raffreddati con una ventola da 80 millimetri di diametro, per le Corsair è stato utilizzato il sistema di raffreddamento AirFlow, e per le OCZ il sistema di raffreddamento OCZ FlexXLC, con acqua a circa 20 °C.


 

Benchmark Sintetici


Lasciando inalterata la frequenza di funzionamento standard della CPU (Conroe E6600 9x266=2.40GHz) le memorie sono fatte funzionare a DDR2 533/667/800/1067 (1200 Mhz con FSB 300 Mhz) impostando i timings più tirati possibile supportati dalle memorie alle varie frequenze di test e variando da bios solo i moltiplicatori delle memorie stesse. Il voltaggio applicato è quello nominale a cui sono riferiti i timings di funzionamento standard vale a dire 2.40 v. In questo modo sarà possibile vedere come le scalino all’aumentare delle frequenze di funzionamento.


Con questa tipologia di benchmarck possiamo notare come alzando la frequenza di lavoro delle ram anche se usiamo timings molto conservativi, riusciamo ad avere una maggior banda passante e di conseguenza risultati migliori nel vari test.


 

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La performance generali delle memorie sono tutte molto buone considerando che, dal funzionamento DDR2-533 MHz a DDR2-1200 MHz, si hanno incrementi di banda misurati dai vari applicativi di benchmarking che si attestano intorno al 20%. Questo si traduce in termini di potenza di calcolo puro in un decremento del 10% del tempo di calcolo del SuperPI 2M. Quindi facendo una relazione empirica, non sappiamo quanto valida in generale, per ogni 2 punti percentuali di aumento di banda si ha un decremento di un punto percentuale del tempo di calcolo del SuperPI.


 

Test Overclock


Questo gruppo di test viene fatto applicando due voltaggi differenti 2.40v (per simulare un utilizzo quotidiano) e 2.65 v (per simulare un utilizzo da benchmark, ed analizzare il comportamento e l’eventuale miglioramento delle prestazioni delle RAM all’incremento del voltaggio). Viene utilizzato il SuperPI a 1M per testare la stabilità minima, e il SuperPI a 32M per verificare una stabilità maggiore.
In questa batteria di test essendo la prova mirata a determinare la massima frequenza di funzionamento delle memorie nelle diverse condizioni di utilizzo e con timings il più possibile tirati, le prove vengono svolte utilizzando FSB e moltiplicatori delle memorie scelti in modo tale da salire il più possibile. Il moltiplicatore della CPU viene lasciato fisso a 9x.


Le frequenza base FSB e il moltiplicatore della memoria da cui partire con dei timings assegnati sono settate da bios, e successivamente da windows, utilizzando l’applicativo clockgen, vengono alzate tali frequenze alle massime raggiungibili dalle memorie in stabilità con i timings e col moltiplicatore delle memorie configurati  da bios (quindi senza variare i timings delle memorie da windows e il moltiplicatore della CPU).

Le prove riportate nel grafico successivo sono ottenute partendo da bios con FSB pari a 266 MHz e moltiplicatore delle memorie FSB:RAM=1:1, quindi partendo da bios con DDR2-533 per entrambi i voltaggi di prova.

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Le prove riportate nel grafico successivo sono ottenute partendo da bios con FSB pari a 266 MHz e moltiplicatore delle memorie FSB:RAM=4:5 quindi partendo da bios con DDR2-667 per entrambi i voltaggi di prova.

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Le prove riportate nel grafico successivo sono ottenute partendo da bios con FSB pari a 266 MHz e moltiplicatore delle memorie FSB:RAM=2:3 quindi partendo da bios con DDR2-800 per entrambi i voltaggi di prova.

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Le prove riportate nel grafico successivo sono ottenute partendo da bios con FSB pari a 266 MHz e moltiplicatore delle memorie FSB:RAM=1:2 quindi partendo da bios con DDR2-1066 per entrambi i voltaggi di prova.

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Le prove riportate nel grafico successivo sono ottenute partendo da bios con FSB pari a 300 MHz e moltiplicatore delle memorie FSB:RAM=1:2 quindi partendo da bios con DDR2-1200 per entrambi i voltaggi di prova.

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ANALISI DEI GRAFICI E CONCLUSIONI


Dai risultati graficati, possiamo notare che all’incirca in tutte le varie prove riportate i valori non distano di molto l’uno dall’altro. Certo, ci sono kit di ram che si comportano meglio con taluni set di timings, ed altri che adorano timings più rilassati o meno, ma tutto questo ci serve per vedere come tutti i moduli cha abbiamo provato abbiano un tipo di chip molto simile l’uno all’altro. Le prestazioni di conseguenza sono sullo stesso altissimo livello. La differenza sostanziale tra un kit di memoria e l’altro quindi non è tanto la capacità in overclock (dove all’incirca tutti questi kit da noi provati eccellono) ma sta nella specifica che la casa madre è riuscita a dare ai singoli moduli facendoci notare una cura minuziosa nella cernita dei chip migliori da usare!


Tutto questo è un bene per noi utenti finali così ci da la possibilità di scegliere il kit che ci piace di più visivamente pur sapendo che riusciremo in egual modo ad avere un ampio margine di divertimento in overclock e delle ottime prestazioni!
Altro punto a favore che però a nostro parere non ha sortito grandi risultati a favore dell’utente finale è il prezzo. Di solito quando ci sono molti prodotti sullo stesso piano prestazionale si tende a tirare il prezzo verso il basso per fare concorrenza, ma in questo caso abbiamo visto una stazionarietà del mercato che ha portato ad un livello altissimo queste memorie. Solo ora grazie all’uscita dei nuovi kit da 2x2Gb (usciti forzatamente per far usare Windows Vista al meglio delle sue possibilità) si è finalmente notato un drastico abbassamento dei prezzi, abbassamento che ha portato questi kit di ram a livelli accessibili alla maggior parte degli utenti comuni.


Detto questo non vorremmo che vi fate un’idea sbagliata su questi kit di memorie. C’è da dire che le prestazioni e la qualità si pagano sempre, certamente se andiamo a comprare un kit di ram OEM non riusciremo mai a raggiungere ma nemmeno lontanamente i traguardi che si possono raggiungere con i kit appena testati!


Si ringraziano OCZ Technology, Kingston, Gskill, Mushkin, GeIL e ultimo ma non per importanza Corsair per averci fornito questi kit di memoria.

Corsair